Molino Sima fa parte della filiera Cooperativa Giulio Bellini.

Quanto pane mangiamo? E di che tipo?

Il pane è da sempre uno degli alimenti più amati in Italia, scelto dalla maggior parte delle persone per accompagnare i propri pasti. Le nuove abitudini dettate dalla pandemia hanno però modificato in parte il mercato del pane, favorendo l’aumento di prodotti sostitutivi e pane confezionato. Tutti i dati sono presenti in uno studio effettuato dall’Istituto Piepoli sul backery salato, di cui vi mostriamo alcuni risultati.

Il pane e i suoi sostitutivi

Dall’indagine risulta che il mercato è cresciuto del 6%, con più del’82% di italiani che afferma di mangiare abitualmente pane fresco o sfuso e circa il 10% che preferisce sostitutivi come il pane confezionato/a lunga conservazione, crackers, taralli, piadine ecc. Solamente l’8% della popolazione non consuma mai prodotti del backery salato.

Per quanto riguarda i cambiamenti nelle abitudini, la ricerca mostra un calo del consumo di pane “tradizionale” (-2%) e un contemporaneo aumento dei prodotti sostitutivi (+4%), probabilmente dovuto ai lockdown dell’ultimo anno, che hanno indotto molti consumatori a scegliere prodotti a lunga conservazione per avere in casa una dispensa ben fornita di scorte alimentari.

Le caratteristiche più richieste

Lo studio si è poi concentrato sulle caratteristiche di pane e sostitutivi a cui i consumatori fanno maggiormente attenzione durante l’acquisto. La tipologia di farina utilizzata è l’elemento più importante, sempre preso in considerazione dal 42% degli intervistati e alcune volte dal 41%.

Un altro elemento molto richiesto è la provenienza italiana delle materie prime: il 50% ritiene fondamentale che siano 100% origine Italia.

Anche l’interesse verso pane e sostitutivi “biologici” continuerà a crescere (importante per il 32% degli intervistati), in accordo con la sempre maggiore sensibilità degli italiani verso i concetti di “sostenibilità” e alimentazione sana.

Aumentano anche i consumi di prodotti realizzati con farine integrali (27%) e senza glutine (14%, con un incremento del 3%), in linea con la crescente attenzione dei consumatori verso gli alimenti “free from”.

In sintesi, quello che il sondaggio ci suggerisce è che le tendenze di consumo appena descritte, e già osservate negli ultimi anni, potrebbero ulteriormente rinforzarsi nel prossimo futuro. Per questo noi di Molino Sima scegliamo di proporre farine biologiche di qualità adatte a rispondere ai bisogni dei consumatori.

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